E’ di poco fa la notizia della morte di Carlos Ruiz Zafon, resa pubblica dal suo editore “Planeta”. Aveva solo 55 anni ma era malato di cancro da tempo: il 2020 sembra non aver portato nulla di buono se non un enorme vuoto nel cuore. Da Sepulveda a Zafon, il mondo della cultura perde grandi scrittori di rilievo. I media spagnoli riportano le parole del suo editore che lo ricorda così:
“Oggi è una giornata molto triste per l’intero team Planeta che lo conosceva e ha lavorato con lui per vent’anni, durante i quali è stata forgiata un’amicizia che trascende la professionalità”
Sono parole di grande dispiacere per un autore che ha scritto la storia: non a caso Zafon è considerato il secondo scrittore catalano più famoso al mondo dopo Cervantes. Nato a Barcellona nel 1964, deve la sua fama soprattutto al romanzo L’ombra del vento che in vent’anni ha venduto oltre 15 milioni di copie al mondo, di cui un milione solo in Italia.
L’ombra del vento: un’eredità per i posteri
Pubblicato del 2001, rappresenta il primo di una tetralogia composta da: “Il gioco dell’angelo” (2008), “Il prigioniero del cielo” (2011) ed “Il labirinto degli spiriti” (2016). I suoi romanzi affrontano tematiche importanti come la vita, l’amore e la morte inserendole in un contesto tra il misterioso, il thriller ed il romantico. La penna di Zafon, semplice e leggera, permette di essere ammirata anche dai più piccoli.
Il protagonista de L’ombra del vento, Daniel, che è anche la principale voce narrante del romanzo, è una giovane anima che vive con il padre, proprietario di un modesto negozio di libri usati a Barcellona. Nel giorno del suo undicesimo compleanno, Daniel si sveglia all’alba angosciato perché non ricorda più il volto della madre, deceduta alla fine della guerra civile a causa del colera. La stessa mattina, il padre, per miglioragli l’umore, decide di portarlo nel Cimitero dei Libri Dimenticati: una biblioteca nella quale vengono conservati volumi sottratti dall’oblio.
All’interno Daniel sceglierà il libro che gli cambierà la vita per sempre. Sì, perché è questa la speranza che Zafon lascia ai posteri: i libri, quelli giusti, ti stravolgono la vita. E proprio così, tra misteri, storie d’amore e delitti, L’ombra del Vento ha conquistato milioni di lettori in tutto il mondo. Le frasi del suo primo romanzo, in questa giornata, si susseguono sui social quasi a volergli rendere onore:
“E conserva i tuoi sogni. Non puoi sapere quando ne avrai bisogno.”
Così scrive Carlos, ricordando ad una generazione di non perdere mai sogni e speranze perché saranno le uniche cose che ci terranno in vita quando qualcosa non andrà per il verso giusto.
Un vuoto incolmabile
Di certo, quello che il mondo dei lettori sta attraversando non è un periodo facile. La perdita di uno scrittore dal calibro di Zafon lascia un vuoto incolmabile. Ci sono penne che sono insostituibili: Carlos era una di queste. Ne “Il gioco dell’angelo” vi è un passaggio molto significativo:
“Sai qual è il bello dei cuori infranti? Che possono rompersi davvero soltanto una volta. Il resto sono graffi.”
In fondo Zafon aveva proprio ragione e ad oggi, mentre tutto il mondo resta attonito dalla notizia della sua morte, ci accorgiamo di quanto per lungo tempo resterà infranto il nostro di cuore. Tuttavia, se c’è un modo per farlo restare in vita per sempre, questo è quello di leggere e tramandare le sue letture perché si sa che chi muore, vive nel cuore di chi resta.
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