Da anni protagonista indiscusso di tutte le migliori serate in provincia di Messina, lo abbiamo intervistato in esclusiva per il Tirrenico. Antonio Napoli, deejay milazzese, ha ricoperto il ruolo di resident nei principali locali messinesi.
1. Sei un deejay da sempre poliedrico. Dall’house dello Shore all’italiana al Paradiso, qual è il segreto oggi per affermarsi in questo mondo e che consiglio daresti ai giovani che vogliono avvicinarsi al mondo del deejay set?
Come ogni anno ringrazio la redazione del Tirrenico per l’intervista che mi dedicate.
Cosa consigliare ai giovani avventori nel settore? Questa domanda ha due risposte.
Perché se si decide di voler lavorare solo in un contesto come quello della nostra provincia bisogna scendere spesso a compromessi con i propri gusti musicali.
Purtroppo non ci sono locali che si dedicano, singolarmente, ad un solo genere e quindi ci si ritrova spesso a far serate di musica varia e ciò comporta , a volte , dover passare generi che non amiamo quanto altri.
È una scelta ! Si può decidere di passare il solo genere che amiamo e lavorare solo quando qualche imprenditore condivide la passione per quel genere stesso oppure, come dicevo prima , sottostare alle regole di mercato di zona ed avere più possibilità di lavoro e di essere quindi più presenti nella movida.
Ad ogni modo quello che non deve mancare mai è la perseveranza!
Oggi sono tanti i ragazzi che provano ad entrare e farsi spazio in questo mondo e mi rendo conto che non è facile affermarsi proprio per il quantitativo eccessivo rispetto al numero dei locali presenti in zona.
Ma sono convinto che quando ami ciò che fai prima o poi riesci ad ottenere il risultato desiderato.
Per me è stato così.
2. Antonio tu hai un archivio notevole sulla movida in provincia di Messina. Cosa ti manca di più di certi locali storici che hai gestito e curato musicalmente? Sblocchiamo dei ricordi ai nostri lettori più grandi: inside, cupole, terrazze, babylon e molte altre… parlaci di quegli anni
Per rispondere a questa domanda avrei bisogno di pagine e pagine senza fine..
Ho iniziato nel 1993 e da allora ho vissuto anno per anno situazioni ed emozioni diverse , sempre in evoluzione ,quindi non mi è facile rispondere in modo breve.
Ogni decennio era a se e mi lasciava dentro qualcosa di diverso.
I generi musicali , le generazioni che sì susseguivano man mano cambiavano anche il modo di vivere la discoteca.
Ho fatto ballare i genitori e perché no..anche alcuni nonni dei ragazzi che oggi ho il piacere di far divertire alle mie serate ma generazione dopo generazione ho come l’impressione che si viva la musica e quindi il ballo con meno enfasi e partecipazione e non parlo di quella fisica.
Si pensa a far selfie , storie live ,foto o comunque si balla guardando il cellulare per vedere cosa fanno gli altri senza più vivere il momento , la musica che si sta ballando.
Questo mi manca !
In passato non esistevano i cellulari che ti permettevano alcune cose e la gente era più presente mentalmente in pista e non solo fisicamente.
3. Dove ti vedremo quest’anno impegnato per la stagione estiva?
La mia stagione estiva sarà ricca di appuntamenti:
lunedì al TERRAMATTA ad Alì Terme
Martedì ,venerdì (in seconda serata ) ed il sabato al Paradiso di Milazzo
Mercoledì al CanarilloBrillo a Villafranca
Giovedì al Bakxos a Messina
Venerdì (in prima serata) e la domenica (sera) al Borghetto di Milazzo
Domenica pomeriggio per l’aperitivo all’Horizon di Milazzo
4. Quando riesci a ritagliarti del tempo per te?
Lavorando per lo più di notte ho buona parte della giornata da dedicare alla mia famiglia , ovviamente comporta sacrifici sia per me che per loro ma come ogni lavoro ha dei pro e dei contro , ci si adegua e ci si organizza nel miglior modo possibile.
5. Tu sei un grande professionista del settore ma c’e’ qualcosa che l’Antonio Napoli deejay rimpiange o che vorrebbe ancora fare?
C’è sempre qualcosa che non hai fatto e che avresti voluto fare , ma c’è sempre tempo per fare di più e migliorarsi.
Mi piacerebbe produrre musica e non solo passare quella degli altri.
Al momento, purtroppo, non ho il tempo libero per poterlo fare , forse anni fa sarebbe stato più facile ma mai dire mai.
6. Una ultima domanda che riprende l’intervista che ti abbiamo fatto l’anno scorso sul tema musicale: la musica italiana sembra non stancare, o forse si. La richiede il grande pubblico e fa contenti tutti. Ma c’è a chi non va giù. È un filone in discesa? Un po’ come fu per il boom della reggaeton nel 2018?
La musica Italiana non è un genere passeggero e non fa moda.
Non credo possa mai scomparire di scena perché è la nostra musica con la nostra lingua madre.
È un genere aggregante e con questo non voglio dire che altri generi non lo possano essere ma ovviamente a tutti piace ballare e cantarci su condividendo con gli amici i testi e quindi socializzare tra una canzone ed un’altra.
Perché una buona parte dei pezzi dance , house etc di anni fa i ragazzi di oggi ne sconoscono l’esistenza a differenza di vecchie canzoni italiane anni 60 o 70 che invece conoscono perfettamente e cantano ?
È la risposta alla tua domanda!
Ecco perché la musica italiana sarà un genere sempre presente nella nostra cultura , vita quotidiana e quindi nei locali.
Se mi domandi qual è il genere che amo passare di più…bhe da Dj non è certo l’italiana ed è per questo che capisco a chi non va giù questa stragrande presenza del genere ma il nostro lavoro, a mio parere ovviamente, nasce e serve per far divertire la gente e se la gente si diverte con la musica italiana che dire…ben venga. Faccio molte serate di musica italiana e mi diverto comunque anche se per un dj non è un genere tecnicamente impegnativo ne professionalmente stimolante ha pur sempre la sua difficoltà nella scelta della sequenza e nel saper cogliere il momento giusto con il pezzo giusto.
Credo che ognuno debba fare ciò che gli dà gioia e divertimento senza dover criticare ne denigrare il lavoro degli altri!
Chi è davvero capace è premiato dalle richieste di lavoro e dal divertimento e dalla gratitudine del propio pubblico.
Se non si ha questa “fortuna”…
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