L’agghiacciante dichiarazione al quotidiano “El Paìs”
“Se potessi tornare indietro, farei di nuovo tutto allo stesso modo“. Sono agghiaccianti le dichiarazioni di Giuseppe Conte al quotidiano spagnolo “El Paìs“. Dunque, se il premier avesse la possibilità di ricominciare da capo, si ripresenterebbe nello studio di “Otto e mezzo” garantendo – con un sorriso beffardo – di aver messo in atto le misure necessarie per tutelare la salute delle persone. Si tratta di una vera e propria reiterazione di reato.
In Italia, a 25 giorni di distanza dal primo Decreto Conte, si contano 110.574 casi e 13.155 morti. Numeri grotteschi e meritevoli di un’indagine approfondita. Ad oggi il nostro Paese è il secondo al mondo per numero di contagi, ma il primo per vittime. Complice è una sanità ridotta all’osso dalle politiche neoliberiste dell’Unione Europea, la quale in nome dell’austerità e della “Spending Review” ha tagliato fondi ed ha eliminato strutture in favore dell’economia di mercato.
Precedentemente, all’interno di questo giornale, abbiamo analizzato le colpe del governo Conte quando ancora si stava cercando di salvare il salvabile. Prima per svariati problemi meramente comunicativi, poi per le gigantesche lacune sull’essenzialità nei vari Decreti che hanno portato alla reazione del presidente della Regione Sicilia e di numerosi imprenditori e lavoratori. L’Italia versa in una condizione sempre più pietosa, ma i numeri sembrano dare aria all’annaspante governo Conte – Casalino.
Harvard boccia Conte: “È stato sottovalutato il virus”
La rivista scientifica “Harvard Business Review” del celeberrimo ateneo americano ha bocciato il “modello Italia“. Altresì ha messo in guardia l’Unione Europea e gli Stati Uniti sulla situazione del nostro Paese, così da ragionare sugli errori da non commettere. Il primo argomento ad essere stato analizzato dalla rivista riguarda le campagne pubbliche per dire no al razzismo e i vari aperitivi in centro organizzati da alcune frange politiche.
Numerosi scienziati internazionali avevano messo in guardia l’Italia, ma in pochissimi hanno teso le orecchie per ascoltarli. Fino ad una settimana prima del Decreto dell’otto marzo, i politici italiani erano scesi in piazza per stringersi la mano. Dunque è clamorosamente mancato il tempismo, il quale è fondamentale per contrastare questo tipo di minacce provenienti dall’altra parte del mondo.
La rivista denuncia anche le soluzioni parziali che sono state adottate dal governo Conte. L’Italia non doveva seguire la diffusione del Coronavirus, bensì anticiparla. Altresì, secondo gli esperti di Harvard, il governo italiano ha peccato ignominiosamente nel campo della comunicazione politica. Non si può permettere la fuoriuscita del Decreto che avrebbe chiuso le province del Nord creando un gigantesco esodo verso il resto dell’Italia.
Infine, dalla bocciatura, Harvard esenta l’operato della regione Veneto. Nella regione del Nord Est è stato adottato “un approccio molto più proattivo al contenimento del virus“, con una strategia atta a contenere i contagi. Per gli analisti di Harvard, il governo avrebbe dovuto tenere conto di questa strategia, utilizzando risorse e mezzi come per una mobilitazione di guerra.
L’esposto dei due avvocati contro il governo Conte
“Stamattina ho depositato presso la Procura della Repubblica di Roma la denuncia contro Giuseppe Conte, Roberto Speranza e Luciana Lamorgese, a firma mia e dell’avvocato Alfredo Lonoce“, scrive sulla sua pagina Facebook Augusto Sinagra, magistrato e accademico. Per oltre dieci anni è stato ordinario di diritto dell’Unione Europea nella facoltà di Scienze Politiche dell’Università La Sapienza di Roma.
L’accusa è quella di aver sottovalutato l’emergenza e di non essersi organizzati in modo tempestivo permettendo la diffusione della pandemia in tutto il Paese. Difatti il virus girava già da prima dell’otto marzo in Italia. Gli avvocati accusano nell’esposto anche quel clamoroso errore già esplicato prima che riguarda la circolazione della bozza del Decreto e il conseguente esodo di massa.
Le accuse non risparmiano neanche il ministro degli Interni Lamorgese, la quale è colpevole di aver tenuto i porti aperti permettendo lo sbarco di migranti affetti da patologie spesso gravi come la tubercolosi. Il tragico bilancio dell’emergenza sarebbe imputabile – secondo i due – alla leggerezza con cui Palazzo Chigi ha affrontato la pandemia. Inoltre essi denunciano anche la tremenda sicurezza di Conte nei salotti televisivi quando si è trattato di discutere dell’adeguatezza dei nostri strumenti anti – Coronavirus.
Alla denuncia dei due giuristi si aggiunge anche il giudizio del direttore del quotidiano “La Verità” Maurizio Belpietro. Egli paragona codesta situazione con il processo al quale è stato sottoposto Salvini per aver ritardato uno sbarco ingiustificato. Mentre il leader della Lega dovrà rispondere del reato di sequestro di persona, il governo sta addirittura accumulando consensi. Forse in pochi riescono ancora a capire la gravità dei gesti compiuti dal premier e dal suo entourage.
Il fallimento del Welfare
Il fallimento del Welfare italiano passa dalla cattiva gestione della sanità del Belpaese. I tagli da 37 miliardi di euro compiuti negli ultimi sette anni di malgoverno hanno portato gli operatori sanitari a dover compiere delle scelte drastiche. Via i ventilatori agli anziani per aiutare i giovani. Posti letto sempre più introvabili. Strutture ridotte all’osso e molto spesso abbandonate da inette politiche regionali.
Questi sono i fattori che permettono di capire in che situazione drammatica ci troviamo al tempo del Covid-19. Eppure il fondamento del primo esperimento di “Welfare State” – il rinomato Piano Beveridge – parlava di un’assistenza totale “dalla culla alla tomba“. Un fondamento che oggi non è applicato in Italia. Coloro che portano in alto la memoria storica del paese e sono le fondamenta della nostra vita muoiono ogni giorno a causa delle mancanze di qualcun altro.
Fermatevi per un attimo a pensare allontanandovi da quella dannata e incoerente televisione. L’Italia sta perdendo i suoi figli che a loro volta stanno perdendo i loro genitori e i loro nonni. Prima di accusare di “sciacallaggio” coloro che criticano l’immonda gestione del governo Conte, cercate di estendere la vostra rara sensibilità verso chi sta perdendo tutto: i propri affetti, le proprie sicurezze e anche il proprio lavoro.
Le bare continuano a riempire anonimamente le chiese del nostro Paese e molto spesso – per mancanze logistiche – i corpi vengono cremati. Le file davanti alle mense per i poveri continuano a crescere sempre di più. Tuttavia c’è da vedere anche il lato positivo in mezzo a questa tragedia: quando usciremo da questo tremendo incubo sapremo già chi dovrà pagare per i suoi errori.
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