Boris Johnson apre le porte della GB agli italiani: “Come back!”

Boris Johnson riapre le porte della Gran Bretagna agli italiani: "Siete i benvenuti, ma dovrete rispettare la quarantena di 14 giorni per chi arriva dall'estero".

Boris Johnson

Boris I l’Accogliente

La Gran Bretagna ha da poco allentato le restrizioni indotte sulla popolazione per contrastare il Covid-19. Il premier britannico Boris Johnson, nella giornata di ieri, si è riferito agli italiani rimasti fuori dal Regno Unito con una semplice, quanto gradevole, frase: “Come back! Siete tutti benvenuti“. BoJo ha inoltre aggiunto che bisognerà comunque effettuare una quarantena di 14 giorni prima di poter riprendere le normali attività sociali e lavorative.

Di tutt’altro canto è il suo ex consulente e virologo dell’Imperial College di Londra, il professore Neil Ferguson. Difatti, nella giornata di ieri, si è lasciato andare ad alcune dichiarazioni infelici.
Il virologo sostiene la colpevolezza di italiani e spagnoli per quanto riguarda la diffusione del Covid in Gran Bretagna. “Nei due paesi è mancato un adeguato sistema di sorveglianza tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo” ha dichiarato Ferguson.

È dunque colpa dei rientri non controllati? Forse, ma da quale pulpito viene la predica? Proprio codesto professore è stato licenziato dal Sage, l’organismo con potere esecutivo sull’emergenza, per essersi incontrato con l’amante durante la quarantena. Sembra di essere di fronte ad una simil novella boccaccesca. Ad oggi la Gran Bretagna continua ad avere numeri alti secondo lo standard delle vittime europee del periodo tra maggio e giugno.

Il valore intermedio persiste intorno alle 200 vittime giornaliere, le quali provengono principalmente da ospedali e case di riposo. Secondo l’OSN, ovvero l’Istat britannico, i contagi hanno appena sfondato quota 50mila. Praticamente il record europeo in cifra assoluta, nonché secondo peggior dato dietro ai cugini statunitensi. Boris Johnson si è dimostrato buono con i nostri connazionali residenti in Gran Bretagna, ma d’altro canto, non vuole rischiare un’altra débâcle.

L’ultima parola ai numeri, ma sembra che stia iniziando a soffiare nuovamente un vento di “normalità“. Tutto il contrario della Grecia, ma ce ne faremo una ragione.

 

 


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