Il coronavirus arriva in provincia di Messina. Ieri la conferma del paziente ricoverato in buona salute presso l’Ospedale di Barcellona e in arrivo da Sant’Agata di Militello.
Si tratta di un Vigile del Fuoco rientrato da Roma che dopo i primi sintomi si era isolato volontariamente. Due tamponi a distanza di qualche ora, come è prassi. L’ente autorizzato dall’Assessorato regionale per i tamponi è l’Ospedale Papardo di Messina.
In nottata è arrivata anche la conferma su un secondo caso sospetto. Un anziano di Messina che si trova in isolamento volontario. In Sicilia non esiste un focolaio del COVID-19 e i casi di contagio benché in lieve aumentano, si registrano entro una portata contenuta e sotto controllo.
Dall’inizio dei controlli, i laboratori regionali di riferimento (Policlinici di Palermo e Catania) hanno effettuato 643 tamponi, di cui 598 negativi e 10 in attesa dei risultati. Al momento, quindi, sono stati trasmessi all’Istituto superiore di sanità 35 campioni, di cui sette già validati da Roma (tre a Palermo e quattro a Catania). Risultano ricoverati 8 pazienti e nessuno di essi in terapia intensiva.
Si chiarisce, ancora una volta, che tutti i contagi accertati in Sicilia sono riconducibili al ceppo delle zone di focolaio del Nord Italia. Nello specifico 12 casi sono afferibili a un cluster proveniente dal Friuli Venezia Giulia.
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