Covid19, calano i contagi in Italia e dagli USA potrebbe arrivare il vaccino

Cala la curva dei contagi in Italia, e dagli USA è pronto il vaccino realizzato dalla University of Pittsburgh School of Medicine coordinati dall’italiano Andrea Gambotto e da Louis Falo, in collaborazione con la IRCCS ISMETT

La situazione in Italia

Il numero di italiani che hanno contratto il coronavirus dall’inizio dell’epidemia è salito a 139.422 , con un aumento in un giorno di 3.836 unità. Martedì l’aumento era stato di 3.039, lunedì di 3.599. Sono i dati forniti dalla Protezione Civile nel punto stampa delle 18. E’ però anche il giorno del record dei guariti: 2.099 in 24 ore (Martedì erano stati 1.555), con il totale che sale a 26.491.

E frena l’incremento dei decessi: 542 mercoledì, contro i 604 di martedì e i 636 di Lunedì: il totale delle vittime è di 17.669. Le persone attualmente positive sono 95.262, con una crescita di 1.195 unità (martedì di 880, record di sempre).

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La situazione in Sicilia

L’andamento del Coronavirus in Sicilia da qualche giorno in questa parte ha fatto registrare un calo dei contagi. La Regione Siciliana nella giornata di ieri ha comunicato un aumento dei casi pari a 53 nuovi positivi, per un totale complessivo che alla data del 7 aprile era pari a 2097 contagiati, tenendo conto dei guariti e dei decessi. Questi i dati relativi a ieri, mercoledì 8 aprile, comunicati dalla Regione.

Questo il quadro riepilogativo della situazione nell’isola, aggiornato alle ore 17 di ieri (mercoledì 8 aprile), in merito all’emergenza #Coronavirus, così come comunicato dalla Regione Siciliana all’Unità di crisi nazionale. Dall’inizio dei controlli, i tamponi effettuati sono stati 27.438 (+2.581 rispetto a ieri). Di questi sono risultati positivi 2.159 (+62), mentre, attualmente, sono ancora contagiate 1.893 persone (+34), 133 sono guarite (+20) e 133 decedute (+8).

Degli attuali 1.893 positivi, 628 pazienti (-7) sono ricoverati – di cui 65 in terapia intensiva (-8) – mentre 1.265 (+41) sono in isolamento domiciliare.

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Pronto il vaccino, c’è un pò di Sicilia

Il vaccino contro il virus che causa il Covid-19 potrebbe essere disponibile prima del previsto. Lo hanno annunciato oggi i ricercatori della University of Pittsburgh School of Medicine coordinati dall’italiano Andrea Gambotto e da Louis Falo. Un vaccino ha superato già la fase della sperimentazione animale e i primi test nel modello murino hanno mostrato che produce anticorpi specifici per il nuovo coronavirus SARS-CoV-2 in quantità ritenute sufficienti a neutralizzare il virus.

L’Università di Pittsburgh opera in Italia attraverso UPMC che lavora in stretta collaborazione con la University of Pittsburgh School of the Health Science e che è presente in Italia da venti anni e in particolare a Palermo, con IRCCS ISMETT, Istituto Mediterraneo per i Trapianti e le Terapie ad Alta Specializzazione, oggi ISMETT ha realizzato un’unità COVID-19 a disposizione della Regione Siciliana.

Le parole di Andrea Gambotto e Louis Falo

“Abbiamo lavorato in passato con l’epidemia di SARS-CoV nel 2003 e MERS‐CoV nel 2014. Questi due virus, strettamente connessi alla SARS-CoV-2, ci insegnano che una particolare proteina, chiamata spike, è importante per indurre l’immunità contro il virus. Sapevamo esattamente dove combattere questo nuovo virus”, ha spiegato Andrea Gambotto, coautore senior – già in forza al Dipartimento di genetica molecolare e biochimica presso l’Università di Pittsburgh – da sempre impegnato nella ricerca sui vaccini. ​ “Ecco perché è importante finanziare la ricerca sui vaccini. Non si sa mai da dove arriverà la prossima pandemia”.

“La nostra capacità di sviluppare rapidamente questo vaccino è il risultato della collaborazione tra scienziati con competenze in diverse aree di ricerca che lavorano con un obiettivo comune” ha continuato Louis Falo, M.D., Ph.D., coautore senior e professore e direttore del Dipartimento di dermatologia della Facoltà di Medicina dell’Università di Pittsburgh e UPMC.

Un cerotto con microaghi come vettore

I ricercatori hanno inoltre usato un approccio innovativo per somministrare il vaccino basato sull’impiego di un vettore a micro-aghi, che ne aumenta la potenza. Si tratta di un cerotto delle dimensioni di un polpastrello con 400 minuscoli aghi che somministrano frammenti della proteina spike attraverso la cute, dove la reazione immunitaria è più forte. Il dispositivo si utilizza come un normale cerotto e i micro-aghi, fatti interamente di glucosio e frammenti di proteina, si dissolvono nell’epidermide.

Andrea Gambotto

I primi risultati sui topi

Dopo essere stato testato sui modelli murini, si è potuto notare che il PittCoVacc (Pittsburgh CoronaVirus Vaccine) ha generato una grande quantità di anticorpi contro il SARS-CoV-2, e il tutto è avvenuto entro due settimane dall’applicazione del cerotto. I modelli animali non sono stati ancora valutati sul lungo termine, ma i ricercatori sottolineano come i topi ai quali è stato somministrato il vaccino contro il MERS-CoV hanno prodotto un livello sufficiente di anticorpi per neutralizzare il virus per almeno un anno, e finora i livelli di anticorpi nei modelli vaccinati contro il SARS-CoV-2 sembrano seguire lo stesso andamento.

È importante sottolineare come il vaccino con cerotto a micro-aghi contro il SARS-CoV-2 mantiene la sua potenza anche in seguito alla sterilizzazione con raggi gamma, un passo fondamentale verso la realizzazione di un prodotto adatto all’impiego nell’uomo. Gli autori hanno presentato la richiesta di approvazione di nuovo farmaco sperimentale (IND) alla Food and Drug Administration in previsione di iniziare uno studio clinico di fase I sull’uomo nei prossimi mesi.

 


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