Dante e Omero tornano nelle Gole dell’Alcantara

Tornano i meravigliosi spettacoli delle Gole dell'Alcantara. Quest'estate andranno in scena l'Odissea di Omero e l'Inferno di Dante.

Gole dell'Alcantara

Il grande ritorno nelle Gole dell’Alcantara

Il sommo poeta Dante torna a riveder le stelle nelle Gole dell’Alcantara. Nel frattempo, poco più in là, una nave approda con a bordo degli eroi di guerra. Da essa vi discende Ulisse, l’acheo di Itaca. Finalmente – dopo l’emergenza Covid – tornano gli spettacoli di maggior successo nella stagione teatrale estiva dello scorso anno: l’Inferno di Dante e l’Odissea di Omero. Due celeberrime opere, le quali godranno dello splendido panorama delle Gole dette anche “della Larderia“.

L’intuizione e l’intenzione dei produttori Buongiorno Sicilia e Vision Sicily sono davvero nobili. Difatti ritornano in Sicilia due opere teatrali che hanno riscosso un enorme successo di pubblico per via della loro popolarità e del grande valore artistico che le contraddistingue. Entrambe le rappresentazioni verranno dirette da Giovanni Anfuso. Il 23 luglio aprirà la stagione l’Odissea, la quale andrà avanti per venti repliche. Dal 27 agosto, il magnifico scenario delle Gole dell’Alcantara – ospiterà l’Inferno di Dante.

I produttori hanno dedicato parecchia attenzione alle misure di sicurezza. Su una riva vi saranno 198 posti a sedere, mentre sull’altra riva vi saranno gli attori intenti a recitare. Inoltre, alcuni ingegneri specializzati, hanno tracciato dei percorsi da e per il greto del fiume per far rispettare il distanziamento.

Per maggiori informazioni è possibile visitare le pagine ufficiali degli eventi su Facebook ai seguenti indirizzi:

https://www.facebook.com/InfernoDiDanteOfficial/

https://www.facebook.com/OdisseaDiOmeroOfficial

Le parole del regista

“In questa edizione di Odissea – ha raccontato Anfuso – ci saranno molti degli straordinari attori che lo scorso anno resero indimenticabile lo spettacolo nelle Gole dell’Alcantara, a cominciare da Davide Sbrogiò  e Angelo D’Agosta che rappresentano il primo l’Ulisse maturo e il secondo quello giovane. Nel mio adattamento, infatti, ci sono due Ulisse in scena contemporaneamente. Quello che vive le storie di Polifemo, di Circe, delle Sirene, e l’altro, ormai invecchiato, che torna a casa nella sua Itaca. Ma quella narrata è soprattutto la storia di una comunità che si presenta in scena per raccontare sé stessa e la propria immutabile umanità”.

 


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