In un lungo post il Sindaco di Messina Cateno De Luca ci fa sapere di essere dalla parte dei “rientrati” dal Nord in queste ore. Più di 30 mila siciliani. De Luca argomenta citando la storia di un ragazzo che non potendosi più permettere l’affitto è rientrato al Sud.
Riteniamo però che questi casi siano la minor parte. Se non si è in grado di sopravvivere un mese in quarantena a Milano tanto valeva non fuggire dalla Sicilia. Inoltre, seconda parte della riflessione, che motivo ci sarebbe di affollare i treni di notte, come i clandestini, per venire a fare una quarantena qui? La quarantena la si può fare anche a Milano. Il punto è che oggi ci sono nuovi casi di contagio. San Filippo del Mela, Salina, San Piero Patti, Barcellona. I cretini sono tornati e gli effetti iniziano a vedersi.
Ma De Luca continua nel suo ruolo teatrale che lo rende sempre più impopolare. Chi è sceso dal Nord ha avuto un atteggiamento irresponsabile, inutile fare i perbenisti. Per fortuna in tanti sono rimasti chiusi nelle proprie abitazioni e non sono partiti. Ci sono sicuramente i casi giustificabili ma i numeri non mentono. E’ un esodo di massa. Intanto agli sbarchi proseguono i controlli.
Per ottimizzare le operazioni di controllo, è stato stabilito di fornire, già a Villa San Giovanni, i moduli di censimento Coronavirus, che verranno poi riconsegnati al Corpo forestale al momento dello sbarco in Sicilia, dove proseguiranno, comunque, le verifiche sanitarie su automobilisti e passeggeri.
Chi dovesse presentare sintomi riconducibili al Covid19 sarà accompagnato in ambulanza presso un presidio ospedaliero oppure, se dovesse viaggiare in auto, verrà scortato dagli uomini della Forestale.
«Quello che ci conforta su questi rientri – ha aggiunto l’Assessore Regionale alla Salute Ruggero Razza – è che se trentamila cittadini hanno voluto registrarsi sul portale della Regione è perché intendono rispettare le regole. Dopo il 3 aprile vedremo quali sono stati i primi effetti di questo rigore. Le misure di pubblica sicurezza competono allo Stato – prosegue – e il dialogo tra la Regione e lo Stato è molto intenso anche in queste ore. Facciamo appello ai cittadini: chi deve ritornare in Sicilia lo faccia solo se indispensabile. Se non ci sono ragioni di indispensabilità, già ora il decreto del presidente del Consiglio dei ministri obbliga alla permanenza presso il proprio domicilio».
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