“Ho passato 31 giorni chiuso in quella stanza di ospedale, sembrava che il tempo si fosse fermato, i pensieri mi tenevano compagnia, erano tanti e tutti tristi. Ho per un attimo pensato alla mia vita, l’ho vista passarmi davanti . Quant’è bella.”
Inizia così il lungo post di Nino Conti sulla sua bacheca di Facebook dopo i 30 giorni di “prigionia” in Ospedale a Barcellona. Il giovane aveva contratto il coronavirus ed era risultato il primo contagio del barcellonese:
“Godiamoci la nostra famiglia, i nostri parenti, i nostri amici, le persone che ci vogliono davvero bene e soprattutto qualsiasi cosa brutta ci accada non arrendiamoci, non lasciamo spazio a pensieri negativi, cerchiamo di essere ottimisti, positivi, fiduciosi, mettiamoci grinta e sicurezza di farcela perché solo così riusciremo a sconfiggere questo maledetto virus.”
Passa poi a ringraziare lo staff che lo ha seguito dal primo giorno, al Covid-Hospital Cutroni Zodda: “in ospedale ho conosciuto persone disperate, credevano di non farcela, con l’aiuto di noi tutti si sono ricreduti, hanno combattuto e alla fine ce l’hanno fatta, sono usciti pieni di gioia e con la consapevolezza di aver sconfitto il nemico invisibile. Infine ho lasciato per ultimo l’ospedale perché con tutti i disagi ed i limiti che la sanità purtroppo al giorno d’oggi presenta ha dato, sta dando e sono sicuro continuerà a dare il meglio di se…volevo ringraziare in primis la dott.ssa Panella (primario del rep. malattie infettive) e tutto il suo staff con medici ed infermieri, Oss, ausiliari…e il reparto di pneumologia con il dott. Romano, dott. Vitale e gli infermieri, Oss e ausiliari praticamente tutti. Grazie all ospedale di Barcellona Pozzo di Gotto “Cutroni Zodda”.”
Il 15 marzo aveva scritto sempre su Facebook: “Vi prego di limitare i vostri innumerevoli messaggi ai miei parenti per far si che possano avere un poco di tranquillità, abbiate pazienza, non vi chiedo di capirli ma di rispettarli.”
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