Le milizie volontarie al soldo del governo
Il nemico n.1 adesso si chiama “Movida“. Le immagini del terrore provengono dai lungomare pieni di persone e dai centri storici delle città italiane. In quest’ultimo periodo abbiamo sentito e visto di tutto: braccialetti elettronici, la celebre app “Immuni“, i droni e adesso arrivano gli “assistenti civici“. Saranno in 60mila e dovranno vigilare sul rispetto della Fase 2 e sul distanziamento sociale.
Praticamente il governo ha appena messo sul piatto un’occasione unica e irripetibile per coloro che già durante la Fase 1, si divertivano a pubblicare sui social i “ribelli” intenti a fare jogging. Per i sindaci sceriffi, l’opportunità di creare un proprio esercito personale è appena arrivata.
Il lancio di questa nuova figura è stato annunciato ieri da Francesco Boccia, ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, e da Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente dell’Anci.
Proprio quest’ultimo si è saputo distinguere durante la quarantena grazie alle sue cacce selvagge nelle spiagge pugliesi per stanare i trasgressori della Fase 1. Saranno queste nuove truppe d’élite della “nuova normalità“, come ha detto Boccia nella giornata di ieri, a far rispettare le regole provenienti dal Dpcm della Fase 2. Lo stesso ministro per gli Affari Regionali e per le Autonomie ha dichiarato che:
“I Comuni, attraverso l’Anci, potranno avvalersi del contributo degli assistenti civici per far rispettare tutte le misure messe in atto per contrastare e contenere il diffondersi del virus, a partire dal distanziamento sociale. E’ il momento di reclutare tutti quei cittadini che hanno voglia di dare una mano al Paese, dando dimostrazione di grande senso civico”.
Il ritorno della NKVD sovietica
Nel periodo delle “purghe staliniane“, la NKVD ebbe un potere immenso. Il “Commissariato del popolo per gli affari interni” imprigionò milioni di persone nei Gulag. La maggioranza di coloro che vennero imprigionati, furono giudicati dalle “troike” della NKVD, una sorta di corte marziale. Il livello probatorio era bassissimo, bastava una soffiata anonima per arrestare qualcuno.
Chissà quali e quanti abusi verranno compiuti da questi nuovi volontari per la Fase 2. Con quali criteri si giudicherà l’etica e la professionalità di queste persone? Era davvero quello che ci serviva? Si dovrebbero reclutare esperti del Welfare e professionisti in vista di una tremenda recessione, non volontari che creerebbero soltanto problemi ad un ordine pubblico già vacillante.
Le immagini di sabato scorso a Perugia sono emblematiche, come quelle registrate a Roma durante un servizio del TG2. La gente, esasperata e preoccupata, si ritroverà di fronte dei novelli “sceriffi“, ma con quali poteri? È soprattutto questo capitolo che spaventa. Cosa potranno effettivamente fare queste nuove milizie? Quali poteri avranno in mano? Saranno affiancati dalle FdO oppure potranno comminare sanzioni arbitrarie?
“El gobierno”
Siamo di fronte ad un ulteriore passo in direzione di quel mondo distopico sognato e raccontato da un certo George Orwell. Da ciò che si evince in questo articolo, saranno gli inoccupati o i percettori del reddito di cittadinanza coloro che potranno fare richiesta di reclutamento. Il tiro del “gobierno” sembra abbastanza chiaro. Staremo a vedere cosa avverrà in futuro. Ciò che fa pensare è il grande sfruttamento di risorse da parte del “gobierno” in un momento di crisi del genere.
Non dimentichiamoci che proprio i precettori del reddito di cittadinanza sono stati scartati dal lavoro nei campi. Il “gobierno“, dopo le lacrime della Bellanova, ha deciso di optare per una regolarizzazione massiva di immigrati irregolari. Un nuovo esercito di schiavi per il caporalato che attanaglia soprattutto il Meridione. Non si è assolutamente pensato di restituire la dignità necessaria ad un lavoro basato su paghe e condizioni da semi-schiavitù.
Non dimentichiamoci che decine di migliaia di italiani si sono offerti per lavorare nei campi nostrani. Raccogliere pomodori, però, non va bene. Creare un esercito di assistenti civici o “milizie volontarie“, sì.
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