Il Prefetto contro la Movida, On. Catalfamo: “Settore vitale per la ripartenza”

In provincia la movida subisce un duro colpo da parte del Prefetto di Messina che vorrebbe imporre la chiusura entro l'una di notte e divieto per alcolici

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Secondo quanto si apprende da un comunicato ufficiale comparso sul sito della Prefettura di Messina, ieri si è svolta una riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica presieduta dal Prefetto di Messina, dr.ssa Maria Carmela Librizzi, nella quale la stessa ha invitato i Sindaci ad adottare ordinanze che regolamentino gli orari di apertura al pubblico dei locali di intrattenimento e di somministrazione di bevande alcoliche al fine di evitare lo spostamento di persone da un Comune all’altro.

Si è evidenziata l’opportunità di fissare un tetto orario massimo per la chiusura dei predetti locali, che, durante il fine settimana, potrebbe essere individuato nell’una e trenta di notte nonché di anticipare il divieto di asporto delle citate bevande dalle ore 19,00/20,00. 

Gli risponde l’On. Antonio Catalfamo, capogruppo all’Ars per la Lega Sicilia e deputato barcellonese:

“Premesse tutte le esigenze che devono motivare la garanzia della pubblica sicurezza di notte così come nelle altre fasce orarie, dobbiamo rammentare che queste disposizioni vanno contro le linee guida appena adottate dal governo Musumeci in vista della riapertura di teatri, cinema e discoteche. L’indotto generato da ristoranti, lidi e pub – i quali costituiscono l’ossatura portante della movida notturna e serale – dà posti di lavoro a migliaia di cittadini siciliani, a Messina così come a Milazzo e Barcellona. Agli stessi gestori è stato già chiesto un sacrificio importante in questi mesi e in vista dell’estate non si possono porre questi tetti orari. L’esigenza di maggiore sicurezza non può costare la perdita di posti di lavoro anche in riferimento all’accoglienza turistica e all’intrattenimento giovanile. Chiediamo quindi maggiore sensibilità verso questo settore economico fondamentale per la sua funzione sociale, considerando che molti di questi gestori sono spesso anche responsabili della cura del verde pubblico.”


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