In Italia 9 su 10 mai entrati in contatto col virus: ecco i dati

I dati sono incoraggianti, ma la normalità è ancora lontana. Il presidente dell'Iss Brusaferro ha spiegato come l'Italia sia ancora distante da una possibile riapertura. 

Dati

“Siamo lontani dall’immunità di gregge”

Il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro frena ogni velleità riguardante un rapido ritorno alla normalità. “Siamo molto lontani dall’immunità di gregge” ha dichiarato nella giornata di oggi, sottolineando che proprio la predetta immunità è l’unica medicina – oltre al vaccino – adatta per sconfiggere il virus. È dunque necessario ragionare con la massima cautela.

Le regioni continuano a chiedere un allentamento delle misure quarantenarie, ma al giorno d’oggi non c’è alcuna possibilità che l’Italia possa riaprire. Almeno 9 italiani su 10 non sono ancora entrati in contatto con il Coronavirus, dunque una larghissima parte della popolazione è ancora suscettibile. Bisogna muoversi “passo dopo passo“, dice Brusaferro, ma i dati sembrerebbero affermare il contrario.

Dati incoraggianti

I dati sono sempre più incoraggianti. Per la prima volta dal 20 marzo ci sono meno di 3mila pazienti in terapia intensiva. Difatti nella giornata di ieri se ne sono registrati 2.936, mille in meno rispetto all’inizio di aprile. Inoltre il numero dei guariti è più che raddoppiato. Due settimane fa erano 16.847, mentre ad oggi sono oltre 40mila.

Non solo: nelle ultime 24 ore – con 61mila tamponi effettuati che è il numero più alto dall’inizio dell’emergenza – sono usciti dagli ospedali 750 ricoverati, un numero mai registrato finora. Purtroppo le vittime continuano a salire, ma l’incremento giornaliero si è dimezzato. Il totale ammonta a 22.170 con un incremento di 525 rispetto a ieri.

Rispetto ad un incremento giornaliero del 5,25% risalente al primo giorno di aprile, ieri la percentuale si è attestata al 2,43%. Purtroppo questi dati non sono ancora sufficienti per pensare di avercela fatta. Brusaferro spiega il perché, dimostrando che ad essere entrata in contatto con il virus è una percentuale di italiani che varia tra il 5 e il 10%, ovvero appena 6 milioni i quali potrebbero essere immuni.

I restanti 54 sono completamente scoperti. “Oggi sappiamo che ci sono stime variabili da regione a regione, ma in generale il 90% delle persone in Italia non è venuto a contatto col virus” afferma il presidente dell’Iss riprendendo quanto scritto prima. “Per avere l’immunità di gregge bisognerebbe avere circa l’80% di persone venute a contatto col virus e dunque siamo molto lontani dall’obiettivo, non c’è un Gold Standard“.

Il monito degli scienziati

Il monito degli scienziati dovrebbe far ragionare parecchio tutti coloro che amministrano il nostro Paese. È necessario utilizzare la massima attenzione prima di intraprendere delle misure importanti. Ci sono province, come quella bergamasca, dove la percentuale di chi non è entrato in contatto col virus scende all’80%, ma altre dove sale oltre il 95%.

Dunque il dato rimane sempre quello: 9 italiani su 10 sono ancora a rischio. Per evitare la ripartenza della curva, i cui effetti li abbiamo già visti tutti, dobbiamo assolutamente procedere con i celebri “piedi di piombo“.


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