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La polemica su Villa Vaccarino, l’Avv. Isgrò risponde a Italia Nostra: “accuse strumentali”

Prosegue il botta e risposta tra Italia Nostra e l'Avv. Isgrò che detiene la custodia del bene in convenzione col Comune.

“Allo strumentale, specioso e diffamatorio attacco, preferisco rispondere con i fatti -e solo per dovere di verità- e, a tal uopo, allego alcune foto dei Giardini della Villa Vaccarino scattate lo scorso 28 giugno 2021 che testimoniano l’assoluto ordine e la completa pulizia dei Giardini medesimi, frutto della dedizione e dell’impegno che giornalmente profondo e che oggi stanno consentendo lo svolgersi di importanti manifestazioni culturali organizzate sia dal Prof. Alesci – Assessore ai Beni Culturali – e sia da tante altre Associazioni che si sono prenotate e registrate nel calendario degli eventi, consultabile presso gli uffici competenti del Comune di Milazzo.”

Con queste parole l’Avv. Isgrò risponde a tono alla lettera di Italia Nostra che chiede la revoca della concessione dei giardini di Villa Vaccarino che lo stesso Avvocato detiene per convenzione col Comune curando l’aspetto manutentivo del bene. In altre parole, come ci ha ricordato telefonicamente “tengo puliti i giardini”.

“E solo per meglio chiarire ai lettori, mi corre l’obbligo di stigmatizzare le illazioni del Sig. Manieri allorquando scrive che:

– non avrei tutelato e mantenuto “le specie arboree di rilevante importanza ornamentale, paesaggistica e storico-ambientale”. Evidentemente non è mai venuto a visitare i Giardini;

– non avrei provveduto con periodicità al “taglio delle erbe infestanti, una volta al mese”. Le foto testimoniano il contrario;

– non avrei realizzato “aiuole tematiche, la concimazione manuale e i trattamenti fito-sanitari, la potatura, la sagomatura e l’irrigazione, la manutenzione del prato e dell’impianto di irrigazione”. Se il Sig. Maneri fosse venuto anche solo a fare una semplice passeggiata nei Giardini, avrebbe potuto confrontarsi con le maestranze che ancora oggi fanno di tutto per ovviare ai danni procurati delle radici degli alberi secolari che hanno divelto tutte le tubazioni interrate. Ciononostante ho sempre provveduto agli impegni assunti, anche durante la devastante situazione pandemica;

– non avrei provveduto al ”consolidamento e ripristino dello stato originario della fontana”. La c.d. ”vasca con i pesci” già al tempo non era funzionante. Le radici degli alberi che l’attorniano avevano divelto le sotterranee tubazioni, procurando, assai prima dell’inizio della stipula della convenzione, la moria di tutti i pesci per mancanza di una corretta e regolare circolazione dell’acqua. La vasca, al tempo dell’avvio della Concessione, era solo una putrida pozza fangosa, ricettacolo di parassiti, mosche e zanzare. Il suo ripristino -come erano già all’epoca ben consapevoli i competenti uffici del Comune- sarebbe stato possibile solo con un grande intervento di straordinaria manutenzione che non competeva certamente allo scrivente;

– non avrei provveduto alla “esecuzione di piccoli interventi di manutenzione relativi a cordoli, cigli, muretti perimetrali, recinzioni”. Sarebbe bastato solo leggere il contenuto della Convenzione per capire che tali interventi non competono certamente allo scrivente, anzi, al contrario, gli sono inibiti;

– non avrei tenuto aperti i Giardini ad eccezione di eventi pubblici. I dati sotto gli occhi di tutti e testimoniano il contrario. Centinaia di persone, prima della Pandemia, hanno potuto accedere liberamente ai Giardini anche grazie all’ausilio di personale di “cooperativa” convenzionata con il Comune che il pomeriggio erano presenti ad accogliere i visitatori. Lo scrivente, pur non essendo il “custode”, nei fatti, con il prezioso aiuto di volontari innamorati del Giardino è stato sempre presente ad accogliere i visitatori;

– infine, nessun privato e/o associazione, contrariamente a quanto affermato dal sig. Maneri, ha mai dovuto rimuovere le “erbe infestanti” per svolgere come scritto una qualche “iniziativa” (presentazione di libri, etc.).”

La polemica sul Villino Liberty di Milazzo continua quindi a innescare vere e proprie torsioni sui botta e risposta. Le foto però raccontano un’altra verità: lo stato della villa non è così approssimativo. Sulla fontana urge un intervento più ingombrante con l’ausilio della Sovrintendenza. Serve comunque una maggiore attenzione da parte del Comune soprattutto per quello che riguarda la responsabilità di apertura e chiusura.

 


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