La storia della Raffineria di Milazzo e il rilancio industriale della Sicilia

La storia della Raffineria di Milazzo riemerge grazie agli archivi del Museo Ryolo. Presentata all'inizio degli anni '60, l'opera fu salutata con entusiasmo

Correva l’anno 1957 quando veniva presentato in Regione Siciliana il progetto della Raffineria con il Cavalier Monti della SAROM di Ravenna e il dott. Ignazio Faranda, il milazzese che volle la Raffineria a tutti i costi. In quegli anni a presiedere le trattative vi era l’On. La Loggia, Presidente della Regione Siciliana. “Costerà 25 miliardi di lire e sarà la più grande d’Europa” titola la Voce Repubblicana. Britisch Oil Company e SAROM costituivano le costole della Società Mediterranea che si sarebbe occupata dei lavori e della gestione. Secondo le rosee aspettative degli industriali del Nord, si sarebbero presto raffinati 5 milioni di tonnellate di greggio all’anno che rappresentavano all’epoca più della metà del fabbisogno nazionale.

Luigi Celebre sulla Voce Repubblicana firmò quindi un articolo molto morbido nei confronti del progetto in essere. La rincorsa al boom economico in piena era di rilancio industriale furono segnali di un clima molto favorevole per l’opera. Nessuno, all’epoca, si sarebbe potuto immaginare che 50 anni dopo, la stessa struttura fosse oggetto di così tante critiche non solo da parte ambientalista. Bisogna comunque considerare il contesto storico, lo ribadiamo. All’epoca – oggi fa quasi sorridere – esisteva addirittura un Assessore Regionale all’Industria Siciliana e un piano industriale quinquiennale con tanto di commissione ad hoc di cui Faranda era membro. Faranda già Sindaco di Milazzo – scomparso nel 2012 – fu anche Sindaco di Montalbano Elicona e Presidente della Fontalba.

Col senno di poi, verrebbe da dire, la visione di Faranda si rivelò vincente sul piano occupazionale – almeno nell’immediato – ma scarsamente strategica per le potenzialità del territorio, all’epoca ancora non espresse. Basti pensare ai prezzi “bassi” degli immobili di Milazzo e Isole Eolie, queste ultime ancora ben lontane dall’esser scoperte come meta turistica mondiale.

Il progetto fu subito esecutivo e la Raffineria venne inaugurata nell’ottobre 1961, rimanendo in esercizio fino al 1979 quando fu messa fuori produzione in seguito alla crisi energetica che determinò il rialzo improvviso del prezzo del petrolio per poi essere rilevata e rimessa in funzione nel 1982 da Agip Petroli.


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