Sembra che noi del Tirrenico siamo gli unici ad aver riportato la notizia senza ricamarci sopra toni da campagna elettorale. Addirittura c’è chi negherebbe quanto accaduto. Sia chiaro, quello che è accaduto sabato notte a Milazzo accade dalla notte dei tempi e ricapiterà, a Milazzo come in altri luoghi. Si può tuttavia ragionare sul come prevenire le risse notturne nei luoghi dedicati alla movida, come anni fa era il Borgo. Anche questo poi tristemente noto per esser diventato luogo di incontro – e scontro – per malviventi e soggetti pericolosi.
Esistono due tipi di movida
Intanto basterebbe osservare, come abbiamo sempre fatto da giornale “della movida” che se si difende un modello è ovvio che si deve attaccare il contro-modello. E il nemico della movida, a nostro avviso, non è l’anti-movida, ossia un modello di sviluppo territoriale basato sul cosiddetto “quartiere dormitorio”. No. Il contraltare della movida è la movida stessa, quella “deviata”, quella che va a pestare altri settori e a contaminarsi: droga, abuso di sostanze, risse, schiamazzi, degrado.
Noi crediamo invece che la movida sia innanzitutto occasione di sviluppo sano per il territorio, come è stato fin qui a Milazzo: dà lavoro a giovani, è occasione di crescita e aggregazione tra giovani – quando possibile – e si prende cura del territorio. Non dimentichiamo infatti che i locali “della notte” adottano aiuole, tengono pulito quello che i clienti sporcano e promuovono l’immagine della città.
Quali soluzioni intraprendere per sostenere un modello virtuoso
Basterebbe questo per scomputare le responsabilità quindi. Il modello movida perfetto non esiste ma è pur sempre migliorabile. Ma non è che solitamente chi opera in questo settore che può avere tutti gli strumenti per farlo. Lo abbiamo scritto domenica: basterebbe poco. Un presidio di sicurezza notturno (una volante, due vigilantes, delle videocamere) e qualche cesto della spazzatura in più per le bottiglie e i bicchieri. Abbiamo poi aggiunto l’isola pedonale notturna che potrebbe essere una occasione intanto per diminuire il flusso veicolare ma soprattutto per far “respirare” i locali in tempi di anti-assembramenti.
Cosa è accaduto sabato notte
La politica dorme e a quanto sembra, anche chi dovrebbe vigilare su tutto questo. Noi eravamo lì presenti quando circa duecento giovani sono accorsi nella strettoia alla fine della Giacomo Medici – salendo verso Piazza Duomo – per vedere questi ragazzini – quasi tutti dell’hinterland – scontrarsi violentemente per diverso tempo ma senza conseguenze serie, per fortuna.
Il problema dell’inciviltà riguarda tutti, non i locali
E se queste cose accadono davanti un tabacchino, un bar o un ristorante, francamente, ci viene da dirci, che differenza fa? L’imbecillità non ha certo origine da chi lavora responsabilmente fornendo un servizio. La polemica potrebbe spegnersi qui. Anche perché a Milazzo da sempre c’è una movida qualificata in grado di dar lavoro a tante persone. Chi, in un senso o nell’altro, vorrebbe strumentalizzare la cosa, è, a nostro avviso, complice della stessa inciviltà.
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