La notizia circolava da giorni, ma solo ieri sera la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ha firmato l’ordinanza che prevede la commissione formata da sei membri interni e dal presidente esterno. «In questo modo gli studenti saranno valutati da docenti che conoscono il loro percorso e quanto realmente fatto durante questo particolare anno scolastico. Vogliamo un esame di Stato serio, vero, che tenga conto anche delle difficoltà affrontate a causa dell’emergenza ancora in atto». I presidenti saranno nominati dagli uffici scolastici regionali, i commissari dai consigli di classe, anche riuniti a distanza, precisa l’ordinanza.
Nella composizione della commissione si terrà conto dell’equilibrio tra le varie discipline di ciascun indirizzo. In ogni caso, sarà assicurata la presenza del commissario di italiano e di uno o più commissari che insegnano le discipline di indirizzo. Possono essere scelti come commissari sia docenti a tempo determinato che a tempo indeterminato.
L’esame
L’ordinanza dettagli i criteri con cui i dirigenti e i docenti possono candidarsi a diventare presidenti di commissione, e le varie eccezioni. Ma non precisa la modalità dello svolgimento dell’esame, che la ministra ha detto di voler stabilire solo in seguito, sulla base di valutazioni sul contenimento dell’epidemia. Se fosse possibile, si opterà per mantenere almeno un colloquio orale col candidato, nel rispetto delle misure di sicurezza. Altrimenti l’esame dovrà essere svolto interamente con i mezzi della didattica a distanza, quindi sulle piattaforme online. L’ultimo decreto scuola ha stabilito che tutti saranno ammessi all’esame di maturità, che non ci saranno esami di terza media e che non ci saranno bocciati, ma chi dovrà recuperare alcune materie lo farà a settembre. Mancano dalla riorganizzazione per ora i privatisti, che chiedono di poter rientrare nelle stesse modalità scelte per chi frequenta una scuola pubblica.
La ministra Azzolina per ora ha escluso la possibilità di un’ipotesi mista (studenti a scuola, prof da casa), ma non ha ancora stabilito quale sarà la forma definitiva dell’esame: «Ricevo lettere di studenti che mi chiedono un esame in presenza: sarebbe auspicabile, vedremo se si potrà».
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