Il sindaco di Messina torna a tuonare contro il presidente della regione Nello Musumeci, definendo imbarazzanti e contraddittorie le disposizioni rispetto al DPCM del 26 aprile scorso. Per tale motivo il sindaco ha disposto un’ordinanza che recepisce ciò che è il dettato normativo nazionale, lasciando fuori invece ciò che delle disposizioni regionali è in contraddizione con l’attuale Dpcm in vigore. Di conseguenza, si autorizza la ripresa di tutte le attività produttive, commerciali, professionali e industriali previste dall’allegato 3 del Dpcm.
Tema cimiteri
«Rimarranno chiusi al pubblico fino al ricevimento di nuove indicazioni rispetto alla circolare del 10 aprile scorso del Gabinetto del Ministero della Salute e richiamata dalla prefetta di Messina con la nota del 16 aprile. Noi pertanto a Messina partiamo dall’ordinanza sindacale del 25 aprile con la quale si allinea la città a tutte le altre d’Italia in termini di restrizioni. Su tale presupposto seguiremo il Dpcm del 26 aprile e l’ordinanza regionale numero 18 del 30 aprile eccetto le parti in contrasto al dettato nazionale, sino a quando non riceveremo i chiarimenti dovuti. Non permetterò che la mia comunità venga accusata di violare le norme perché il presidente Musumeci non ha le idee chiare o perché intende ricorrere a ‘forzature’, come lui stesso le ha definite, che non sono altro che norme in contrasto con il DPCM».
Ville comunali , parchi e giardini pubblici
«Si dispone la riapertura delle ville comunali, dei parchi e dei giardini pubblici, previa loro sanificazione, a partire da venerdì 8 maggio, con espresso divieto di assembramento e nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro. I genitori e coloro che ne fanno le veci possono accompagnare i figli minorenni presso le ville comunali, i parchi e i giardini pubblici, fermo restando il rispetto della distanza interpersonale. Le aree attrezzate per il gioco dei bambini restano chiuse».
Servizi bancari, finanziari, assicurativi e attività agricole
«Restano garantiti, nel rispetto delle norme igienico-sanitarie, i servizi bancari, finanziari, assicurativi nonché l’attività del settore agricolo, zootecnico di trasformazione agroalimentare comprese le filiere che ne forniscono beni e servizi.»
Sospese le attività dei servizi di ristorazione e le attività inerenti servizi alla persona
«Sono sospese le attività dei servizi di ristorazione (bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie), ad esclusione delle mense e del catering. Ma resta confermato il servizio a domicilio e, da oggi, è consentito anche il servizio da asporto. Restano sospese le altre attività inerenti servizi alla persona (parrucchieri, barbieri, estetisti)».
Sono consentiti i mercati per la vendita di soli generi alimentari
«Sono consentiti i mercati per la vendita di soli generi alimentari che sono tenuti a rispettare gli orari di apertura e chiusura secondo le rispettive delibere ed ordinanze di apertura e che dovranno vigilare sugli ingressi in modo da evitare assembramenti agli ingressi».
In conclusione
«Fino a quando non si farà chiarezza questa è la strada che seguiremo. Se il presidente Musumeci vuole ampliare le disposizioni nazionali, si assuma la responsabilità delle proprie azioni, senza delegare ai sindaci. Così non si fa altro che creare confusione nella cittadinanza e alimentare malessere».
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