Messina sotto la media: i dati sull’incremento mortalità da covid

Un Paese spaccato in due. I dati del SiSMG (Sistema di sorveglianza della mortalità giornaliera), realizzati dal Dipartimento di epidemiologia della Regione Lazio per conto del ministero della Salute.

Il Sistema di sorveglianza della mortalità giornaliera (SiSMG), gestito dal Dipartimento di Epidemiologia del SSR Lazio, ASL Roma 1 su incarico del Ministero della Salute e operativo in 33 città italiane, tra le quali Messina, lo scorso 16 aprile ha pubblicato il quarto rapporto sull’andamento della mortalità giornaliera nelle città italiane in relazione all’epidemia di Covid-19.

I numeri di Messina

Nel rapporto pubblicato la stima dell’eccesso di mortalità è calcolata come differenza tra i valori della mortalità osservata e i valori della mortalità attesa, utilizzando come dato di riferimento la serie storica dei 5 anni precedenti. La città di Messina registra un aumento dei decessi pari al 22%. Un aumento che è meno di un terzo rispetto a quello registrato nelle città del Nord.

I dati SISMG

Secondo i dati pubblicati, la città di Palermo non ha fatto registrare, fino al 7 aprile (ultimo dato disponibile), significativi incrementi della mortalità rispetto ai valori attesi. Nei 43 giorni intercorsi fra il primo caso di notifica COVID-19 e l’ultimo dato disponibile, si sono registrati 848 decessi, contro un valore atteso di 815, con un incremento di 33 decessi, pari al 4%, attribuibile alle normali oscillazioni che si registrano fra un anno e l’altro. E’ da rilevare però che rispetto al precedente rapporto, la differenza rispetto al valore atteso è cresciuta: con i dati aggiornati al 1° aprile, vi era un incremento di 14 decessi, pari al 2%.

Un paese diviso in due: Nord vs Sud 

I dati aggiornati, inoltre, mostrano complessivamente per le città del nord un incremento pari a +72% della mortalità totale, mentre tra le città del centro-sud l’incremento rimane complessivamente contenuto, pari al +10%. Per le singole città si osservano incrementi significativi a Bolzano (+58%), Trento (+51%), Aosta (+142%), Torino (+55%), Milano (+96%), Brescia (+215%), Verona (+33%), Venezia (+16%), Genova (+81%) e Bologna (+40%). Tra le città del centro-sud gli incrementi osservati sono minori con incrementi significativi osservati a Roma (+6%), Civitavecchia (+41%), Potenza (+35%) e Bari (+43%).

 Nelle città del Nord l’incremento della mortalità osservato è pari al 55% per la mortalità fuori dagli ospedali e del 75% per quella avvenuta in un reparto. Per i decessi extra ospedalieri si osserva un trend maggiore per la popolazione più anziana: +61% nella classe d’età con oltre 85 anni. Mentre al Nord i dati della mortalità intraospedaliera mostrano un eccesso maggiore nella classe 75-84 anni (+80%). Al Sud il rapporto riporta, invece, un incremento dei decessi extra ospedalieri nella classe di età 15-64 e in quella oltre gli 85 anni e dei decessi intraospedalieri solo nella classe di età 65-74 anni


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