La stagione primaverile avanza e sta per entrare nel suo ultimo mese, quello di maggio, in cui si assiste di solito alla graduale risalita della fascia anticiclonica sub-tropicale e all’avanzata delle masse d’aria riscaldate dal sole sempre più alto sull’orizzonte del deserto del Sahara.
Il maggio che ci apprestiamo a vivere non dovrebbe fare eccezione, con le prime proiezioni dei modelli di previsione fisico-matematici che avvalorano tale ipotesi. Da qualche giorno, infatti, essi intravedono l’apertura di una lacuna barica sull’Atlantico orientale, cioè di una vasta zona continuamente soggetta all’arrivo di nuclei di aria più fredda ed instabile in grado di rifornire basse pressioni e annesse perturbazioni; quando accade questo, soprattutto nel semestre caldo, il Mediterraneo diviene sede di un’imponente rimonta del promontorio nord-africano, l’anticiclone avente radici sull’entroterra del settore settentrionale del continente nero.
A partire dal 4 maggio circa si instaurerà così questo nuovo pattern, la quale dinamica non è per ora del tutto accertata: la prima cosa su cui bisogna fare chiarezza è la posizione dell’asse del promontorio nord-africano, dalla quale dipende la distribuzione della salita di aria calda; se essa risultasse sbilanciata ad occidente, a soffrire maggiormente il caldo sarebbe la Spagna, mentre se, al contrario, essa fosse posizionata più ad est, l’ondata di aria calda investirebbe maggiormente l’Italia.
Personalmente credo che la prima ipotesi prenderà piede nei prossimi giorni, con possibili risvolti inaspettati per la Sicilia. In questo caso, infatti, il clou della risalita calda interesserebbe i bacini ad ovest dell’Italia, mentre da est potrebbe esserci spazio per infiltrazioni di aria più fresca dai Balcani (ovviamente con maggiore riferimento alle quote più alte) le quali potrebbero anche apportare locali temporali di calore sulle zone interne.
In ogni caso, su questo non vi è dubbio, la prima decade di maggio sarà abbastanza secca, specie sulle coste, e decisamente più calda, con i valori massimi che potrebbero anche andare verso i 30°C nelle zone interne.
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