Il sarcasmo dei social si sa, supera di gran lunga la lungimiranza politica. Ieri le foto della via Giacomo Medici deserta nel cuore di Milazzo, rimpallava sulle immagini di una Barcellona Pozzo di Gotto piena di gente per un carnevale ben riuscito. Ma il problema non è solo il carnevale. La Giunta Midili, coerentemente con il proprio programma, ha voluto far di Milazzo una grande città dormitorio. Sabato o lunedì sera non fa differenza. Fino a mezzanotte la città è deserta. Poi si riempie qualche locale grazie alla musica live. Mentre altrove dalle 18 in poi ci si riversa nei bar per gli aperitivi, Milazzo, in silenzio, racconta la sua schiavitu’ a un modello di sviluppo notturno o, per estremo, di città dormitorio. Li chiamavano così i grandi quartieri (grandi come città) che nascevano fuori dal Raccordo Anulare di Roma. Fuori dal centro, tra palazzo e aiuole dimenticate, giochi per bambini non sfruttati e grandi rotonde inutili. Milazzo vive fuori dal suo raccordo, lontano dal mondo degli eventi che contano (musicali e culturali). Il Carnevale è solo una vertebra di questo scheletro. Anche se da sempre manca una tradizione carnevalesca, i migliaia di bambini milazzesi meritavano comunque una attrazione domenicale. Ma a Milazzo si deve dormire. Andate a Messina, a Saponara, a Barcellona. Ovunque vi è più vita e spettacolo. Qui l’Impero Romano è decaduto, con buona pace di Sesto Pompeo.
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