Domani a Milazzo sarà la giornata dedicata alla sanificazione delle strade. Una iniziativa che abbiamo visto in poche realtà in Italia per un semplice motivo: non serve quasi a niente. Il coronavirus, come tutti i virus, sopravvive sui corpi dei soggetti ospitanti, come un parassita. Fuori, nell’aria, sopravvive poco e già nei primi minuti diventa sempre meno “contagioso”.
Sanificare l’aria e le strade è una misura che funziona, insieme a tutte le altre, in città popolose dove il numero dei contagiati è elevato. Certamente ha un effetto positivo sulla gente che si sente più tranquilla. Quello che però non si capisce del Comune, che comunque prova ad attivarsi in tal senso, è la continuazione dei lavori nei cantieri.
In piena emergenza coronavirus, continuiamo a vedere operai lavorare ai nuovi marciapiedi. Quella di Formica per i marciapiedi è diventata una ossessione. Ma erano le strade ad aver bisogno di manutenzione, non i marciapiedi. Tornando al coronavirus, i cantieri non sono forse assembramenti di persone? Vorremmo chiederlo al Sindaco nel rispetto di chi si vede applicare due misure diverse: da un lato la sanificazione delle strade, dall’altra i cantieri con decine di operai a due passi dalle case dei milazzesi.
Non sarebbe il caso di sospendere i lavori fino al 3 aprile? Sarebbe saggio verso i cittadini e soprattutto verso gli operai stessi che ogni giorno, incuranti delle prescrizioni, lavorano a pochi centimetri di distanza intrattenendosi con persone e parenti di passaggio. La battuta sorge spontanea: dopo anni senza cantieri proprio durante la quarantena da coronavirus si dovevano far partire dei lavori pubblici? Tanto la finestra elettorale è stata spostata…
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