La corte d’appello del tribunale di Messina riforma profondamente quella di primo grado, anche per la sopravvenuta prescrizione dei reati elettorali, e pone fine all’inchiesta Matassa. L’operazione del 2016 che aveva svelato collusioni tra mafia, politica e criminalità organizzata con riferimento in particolare a tre campagne elettorali tra il 2012 e il 2013.
Sono stati assolti: l’ex deputato nazionale Francantonio Genovese, il cognato e deputato regionale Franco Rinaldi, i consiglieri comunali Paolo David e Giuseppe Capurro, che sono stati assolti insieme a Rocco Richici, Giuseppe Picarella, Baldassarre Giunti, Paola Guerrera, Gaetano Freni, Francesco Zuccarello, Lorenzo Papale, Antonino Lombardo e Pietro Santapaola.
Oltre a queste assoluzioni, I giudici hanno poi riqualificato altri reati, giudicandoli meno gravi di quanto aveva fatto la Corte in primo grado. Escludendo le aggravanti mafiose e quelle legate all’associazione per molti episodi contestati. La Camera di Consiglio è durata circa 7 ore. Alle 19.15 circa la Corte presieduta da Alfredo Sicuro ha letto il verdetto:
10 anni di reclusione per Adelfio Perticari, Domenico Trentin, Giovanni Ventura, Salvatore Pulio, Giuseppe Cambria Scimone, Lorenzo Guarnera, Salvatore Mangano e Fortunato Cirillo. 4 anni e mezzo per Francesco Celona. 11 anni e 10 mesi per Giovanni Celona. Un anno e mezzo per Antonio Chillè. 7 anni per Andrea De Francesco e Francesco Foti. 22 anni per Raimondo Messina. 3 anni e mezzo per Rocco e Massimiliano Milo. 16 anni e mezzo per Gaetano Nostro. 7 anni e 4 mesi per Giuseppe Pernicone. 7 anni e mezzo per Francesco Tamburella. Un anno e 10 mesi per Concetta Terranova. 13 anni al boss di Camaro Carmelo Ventura.
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