Scongiurati oltre 5000 casi, azzeramento entro la fine del mese

Linea dura quella adottata dal governatore siciliano Nello Musumeci ma che ha evitato il collasso dell'intera isola

“L’attuale scenario epidemico in Sicilia risulta significativamente modificato da due ordini di misure: a) distanziamento sociale e b) isolamento precoce di soggetti potenzialmente fonte di esposizione in quanto provenienti da aree a maggior rischio”. Una linea dura quella che è stata adottata dal Presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci ma preventiva, in quanto ha scongiurato il rischio di un propagarsi di ulteriori 5000 contagi.

L’ indagine

A condurre questa analisi è stato l’Osservatorio Epidemiologico Regionale. Stando alla loro indagine infatti dal 6 aprile ad ora sono evitati dai 2.500 ai 5.000 contagi (tra i 70 e i 90 al giorno). Un pericolo scampato ma che avrebbe messo in una valle di lacrime il sistema sanitario regionale. Gli ospedali siciliani infatti, da subito hanno cercato di attivarsi affinché si potesse far fronte al rischio epidemico. Molte le donazioni ed i finanziamenti a sostegno delle aziende ospedaliere: tra macchinari e presidi medici, ogni struttura ha cercato di organizzarsi. Grazie alle misure di prevenzione adottate si è evitato il sovraffollamento della terapia intensiva.

Sommariamente, si può dedurre che il “picco” in Sicilia si è registrato intorno a 22 marzo. Nei giorni a seguire infatti vi è stato un lento decrescere dei contagi.

Tante vittime

In Sicilia si contano circa 150 vittime a causa del covid-19. In larga maggioranza sono persone anziane aventi 2 o più patologie croniche. Ma si registrano anche decessi sotto i 50 anni. L’Isola però resta una delle regioni con il più basso numero di morti d’Italia dopo la Basilicata.

I pronostici

La Sicilia è sempre più vicina allo “zero contagi”. In riferimento ad uno studio condotto dall’Università di Palermo, a partire dal 15 aprile si inizierà ad avere nuovi casi giornalieri sempre minori sino ad arrivare a quota zero entro la fine del mese.

Forse, ci stiamo svegliando da questo maledetto incubo.


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