Serata al B71 di Milazzo con la musica house di Marco Sergente e le percussioni di Dario Nania. La movida a Milazzo prova a demonizzare il coronavirus con una serata a tema carnevalesco. Festa in maschera, anzi in mascherina, si legge sull’evento e parola d’ordine: “quarantena”.
La movida cerca di stemperare il clima teso dopo le notizie sul coronavirus arrivato anche in Sicilia. Un carnevale alternativo che proprio non ci sta a passare in secondo piano. Ed ecco la fusione tra maschera e mascherine e locandine con personale in tenuta anti-virus. La trovata potrebbe essere caparbia, scomoda, anticonformista. C’è di fatto che l’isteria unita al panico ha trasformato questi giorni canalizzando tutta l’attenzione sul coronavirus che, come abbiamo più volte scritto sul giornale, non è il più mortale delle influenze, anzi.
Ne sappiamo ancora poco ma le 7 vittime del nord Italia ci dicono che si muore solo in caso di patologie pregresse o in avanzata età. In attesa di saperne di più, per i temerari, l’appuntamento è alle 23 in quel di Via Giacomo Medici, epicentro, per una sera, della profilassi sanitaria al contrario. Della serie “coronavirus non ti temo”.
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