Si ritira Gigi Datome, finisce qui la sua carriera. Con la finale per il 7° e l’8° posto, si è concluso il mondiale dell’Italbasket, ma soprattutto si conclude la carriera del suo capitano. L’ala piccola dell’Olimpia lo aveva annunciato dopo la vittoria del premio di MVP delle finali di lega, finito il mondiale si sarebbe ritirato.
Così ieri, sul 79 a 78 per la Slovenia a 3 minuti dalla fine del quarto quarto Fontecchio chiama il time-out. La partita passa in secondo piano, è il momento di Gigi. Il capitano si stringe tra l’abbraccio dei suoi ragazzi, si alza il palazzetto, tutti in piedi per tributare a un campione il giusto finale di carriera. Si fermano anche i giocatori della Slovenia, uno su tutti, Luka Doncic. Il numero 70 ringrazia, abbraccia il suo amico di una vita, Nick Melli e torna a sedersi in panchina.
Quella panchina da cui si è alzato durante la partita con la Serbia, in un momento critico, sotto di 17 risollevando le sorti della squadra, da vero capitano. Una schiacciata e due triple, per tenere in vita il sogno rimonta, e mondiale, chiusosi poi nel peggiore dei modi con gli Stati Uniti.
Gigi Datome è stato un simbolo del basket italiano, il simbolo dell’ultimo titolo nella capitale, l’italiano di Detroit prima e di Boston poi. Chissà se quel bimbo sardo di nome Luigi si sarebbe mai aspettato una carriera del genere, quando ha preso il suo primo pallone in mano. Si è chiuso l’ultimo atto di uno straordinario racconto, cala il sipario. Si sentono gli applausi, e un lontano eco in sottofondo: ” Questo è Afternoon, cominciamo”.
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