Straordinario ritrovamento a Trapani di documenti relativi alla stregoneria nel ‘500

Importantissimo ritrovamento presso l'archivio Diocesano di Trapani. Sono stati riscoperti numerosi documenti attestanti alcuni processi di stregoneria nel trapanese durante il XVI secolo

Stregoneria

Il ritrovamento di numerosi documenti inediti relativi alla stregoneria nel 1500 presso l’archivio Diocesano di Trapani potrebbe aprire una nuova stagione di ricerca con esiti importanti. Si tratta di atti processuali estremamente rari contenenti le testimonianze contro alcuni soggetti accusati di stregoneria, sia uomini che donne. I documenti fanno parte della serie “Atti giudiziari e suppliche” del Fondo Tribunale ecclesiastico. La fase per così dire “diocesana” di istruttoria precedeva quella del Tribunale dell’Inquisizione, a cui il reo veniva successivamente deferito, se ritenuto a buon diritto sospettabile.

Le carte svelano la prassi procedurale, danno testimonianze inedite sulle credenze popolari, ma anche sugli usi linguistici dell’epoca, essendo spesso le testimonianze rese in volgare (o meglio un misto tra volgare e latino). Tra l’altro, essendo stato bruciato per ordine del Viceré Caracciolo nel XVIII secolo l’imponente archivio del Tribunale dell’inquisizione che aveva sede a Palazzo Steri a Palermo, ormai restano davvero pochissime tracce di tutto un mondo sommerso ma interessantissimo dal punto di vista storico.

Questi documenti –  afferma la Prof.ssa La Via – sembrano emergere dalle nebbie del passato per riportarci storie inedite e dimenticate, spesso storie di invidie, di calunnie che costavano la vita ad uomini e donne ingiustamente perseguitati“.

Secondo il Dott. Giuseppe Barraco, autore dell’importante scoperta:

I documenti reperiti presso l’Archivio storico della Diocesi di Trapani sono, a mio avviso, di assoluta rilevanza: si tratta di tre incartamenti processuali, uno degli inizi del 1500, gli altri due della seconda metà del XVI secolo, aventi per oggetto accuse formali di stregoneria e negromanzia contro tre cittadini trapanesi.

Dall’analisi dei documenti è stato possibile rinvenire le testimonianze dei “delatori” sottoposti ad interrogatorio, in qualità di persone informate sui fatti, nonchè una supplica di indulgenza presentata da una della accusate all’allora Vescovo di Mazara Mons. Girolamo De Terminis (1551). Le dichiarazioni rilasciate dai testi sono diverse e particolari: da chi dichiaró di aver assistito alla realizzazione di un incantesimo attraverso riti di negromanzia all’accusa di preparazione di “intrugli” magici.

Tali documenti, di altissima rarità, testimoniano la presenza di un forte interesse dei fenomeni magici e la loro conseguente repressione anche nel nostro territorio da parte delle autorità. Per il ritrovamento dei documenti è risultato indispensabile il lavoro svolto dal personale dell’archivio addetto al riordino dello stesso, in particolare la collaborazione della Prof.ssa La Via per il supporto alla trascrizione dei testi”.


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo