Non si placa la polemica sul taglio dei fondi al personale dell’Asp messinese tra i deputati Catalfamo e Calderone e l’Assessore regionale alla Salute Ruggero Razza. Secondo i due deputati regionali, rispettivamente capogruppo all’Ars di Lega e Forza Italia, il taglio metterebbe a rischio 400 posti di lavoro e il blocco dei reparti di urologia e oncologia a Barcellona Pozzo di Gotto e negli altri presidi ospedaliera della provincia.
Non a casa l’eco dei deputati fa seguito alla nota protocollare inviata proprio dai vertici dell’Asp 5. L’Assessore Razza ha subito risposto dicendo che non c’è ancora uno stanziamento per questo tipo di budget e ha tranquillizzato via stampa che anzi verranno rafforzati i servizi sanitari. La contro-replica del tandem Catalfamo-Calderone entra nello specifico dell’atto in questione:
“Prendiamo atto della risposta dell’assessore Razza, il quale difende come può l’operato dei suoi uffici e prende tempo. Ma non possiamo che confermare le preoccupazioni già espresse, in quanto l’unico vincolo che ha una delibera di nuova dotazione organica è la copertura finanziaria. Ad oggi gli atti dicono che l’Assessorato ha comunicato un tetto di spesa insufficiente per redigere una dotazione organica coerente sia con l’atto aziendale che con il DA 22/2019”.
“È un dato certo – concludono i due Parlamentari – che da 237 precedenti si passa a 217. È il nuovo tetto di spesa assegnato all’Asp di Messina dal dirigente generale del Dipartimento pianificazione strategica dell’assessorato salute, dott. Mario La Rocca, prevede venti milioni di euro in meno”. La polemica insomma, non sembra essere destinata a placarsi.
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