Troppi rischi e pochi profitti: la ripartenza tra difficoltà e caos normativo

Sembrava facile ma in realtà il ritorno alla normalità per molti è ancora un miraggio lontano: tantissime le criticità e pochi aiuti. Salvezza lontana

Tante, tantissime le difficoltà per chi deve ripartire. Le norme non sono chiare e quando lo sono sembrano troppo stringenti. Distanze, code, gel, mascherine.

Per una attività già indietro coi profitti tutto questo appare insormontabile così come i costi legati alle continue sanificazioni. E poi i registri per i clienti, ennesimo sgarro alla riservatezza. Tutto sembra remare contro ma a uno sguardo più vicino alle attività e alle criticità connesse, abbiamo constatato:

Il problema della concessione delle spiagge ai lidi, con le distanze di tre metri tra ombrelloni, si dimezzano i posti che vuol dire meno introiti e maggiori spese per i controlli

I distanziamenti e l’accessibilità limitata ai negozi causano incolonnamenti e code che riducono i tempi di acquisto e quindi i profitti di una giornata

Non tutti possono accedere al bonus del raddoppio del suolo pubblico poiché ci sono locali posizionati in luoghi con meno spazio “pubblico” di altri, a ridosso di parcheggi e di marciapiedi non sfruttabili.

I costi per la sanificazione sono alti e sono a carico dei datori di lavoro così come le responsabilità penali.

Poca chiarezza sulle norme per i ristoratori, in molti stanno scegliendo di non aprire in attesa di capire come fare e come ammortizzare i costi per il personale.

Questi sono solo alcuni dei problemi che si aggiungono ai rallentamenti sulla cassa integrazione, la ripresa di un mercato che ha subito uno stop non richiesto per mesi, il crollo delle partite iva e la ripresa dell’e-commerce dei soliti giganti. Insomma con meno potere d’acquisto, le difficoltà saranno doppie per le PMI.


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