Ogni qualvolta un mito ci lascia, un pezzo di noi si spegne per sempre. Quel frammento di anima che decade segna la fine di un lungo percorso fatto di eventi cruciali e non, nuovi amori o lieti incontri accompagnati da una chiara melodia. Ognuno di noi ha certamente accompagnato alcuni dei suoi momenti più importanti con alcune note dei componimenti musicali del maestro Ennio Morricone. Dal 1946 in poi ha composto più di 100 brani classici, dunque vi è l’imbarazzo della scelta. Dall’estasi dell’oro a “Nella fantasia” composto per il cult “Mission“.
L’opera di Morricone coglie ogni essenza della nostra vita, dai momenti più avventurosi a quelli più nostalgici. La sua carriera gloriosa e la sua figura immortale rappresenteranno per sempre un punto fermo della nostra nazione. Un orgoglio italiano indimenticabile, figlio di una generazione che si è rimboccata le maniche per ricostruire un paese devastato dal secondo conflitto mondiale. Ieri ci ha lasciati Raffaella Carrà, icona pop dell’homo catodicus capace di unire una Nazione davanti allo schermo del televisore. Quasi come se si fosse trattato di uno scherzo del destino, la morte di Raffaella è avvenuta proprio un giorno prima dell’anniversario del compianto maestro Ennio Morricone.
La commistione tra la musica popolare della Carrà, la quale verrà perennemente ballata in una festa di paese o in una ricorrenza, e le nobili colonne sonore di Ennio Morricone permette di suggellare un vero e proprio patto per l’immortalità della musica italiana in tutti i suoi aspetti. Dal “Tuca Tuca” al fischio passando per Agua Caliente, l’Italia si è unita davanti agli schermi di varie dimensioni per celebrare le sue icone. Continuerà, anzi continueremo a farlo. Perché chi è capace di tracciare un solco verso l’immortalità, allora è veramente degno di essa.
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