WhatsApp rischia di implodere
Chiamate vocali, messaggi e soprattutto videochiamate rischiano di mettere in ginocchio i server di WhatsApp e Messenger già sovraccarichi da qualche giorno. Gli utenti in quarantena nei paesi più colpiti dal Covid-19 hanno più che raddoppiato il traffico di dati facendo registrare volumi di utilizzo mai toccati prima.
Il fondatore di Facebook preoccupato lancia un allarme
“Non c’è ancora stato nella maggior parte dei paesi del mondo uno scoppio pari a quello della Cina e dell’Italia. Se l’epidemia si espande, i nostri server rischiano di fondersi.”
Valeria Rossi, direttore generale del Milano Internet Exchange, centro di interconnessione da dove transita il 20% del traffico italiano, ha dichiarato:
“Dal decreto dell’8 marzo firmato dal governo abbiamo visto un incremento del traffico del 25%, e ormai siamo costantemente sopra il terabit al secondo”.
Dalle strade ai social, un passaggio che preoccupa il mondo di Facebook
Dall’esplosione del Coronavirus in Italia, e non solo, il traffico su Messenger e WhatsApp ha raggiunto picchi altissimi. Le infrastrutture Facebook di Menlo Park potrebbero non riuscire a reggere tali carichi di utenza.
“Per il momento – ha dichiarato Mark Zuckerberg – non ci troviamo ancora di fronte a una massiccia epidemia nella maggior parte dei Paesi del mondo. Ma se ciò accadrà, allora dovremo davvero assicurarci di esserne all’altezza dal punto di vista delle infrastrutture”.
WhatsApp a rischio soprattutto in Italia
Durante una videoconferenza dalla California con la stampa internazionale, riferendosi in particolare all’Italia, il CEO ha spiegato:
“siamo ben oltre il picco massimo annuale che si registra nella notte di Capodanno e che se questi incrementi dovessero verificarsi in altre nazioni.”
Probabilmente questo causerà a breve numerosi disservizi e malfunzionamenti.
La pandemia ci ha costretti a passare dai rapporti umani a quelli virtuali
Oltre ad utilizzare la rete per svago, milioni di persone lavorano da remoto attraverso lo Smart Working.
Tutto questo sovraccarico del web ha già portato molte piattaforme a rinunciare all’alta definizione adeguandosi alla situazione drammatica, come Netflix, YouTube, Prime Video e Facebook.
La compagnia telefonica Tim, per esempio, ha registrato un “aumento di oltre il 70% del traffico internet sulla rete fissa, con un grande contributo derivante dai giochi online come Fortnite”, ha dichiarato l’amministratore delegato Luigi Gubitosi.
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